2.4.1. Recensioni opere Franceschelli

Recensione del prof. Lelio La Porta alla nuova edizione di K. Löwith, Dio, uomo e mondo nella metafisica da Cartesio a Nietzsche, a cura di O. Franceschelli, Donzelli, Roma. 

In quest'epoca, contrassegnata da un ritornante neoguelfìsmo, sarebbe interessante vedere aggirarsi per I'Italia un fantasma che, continuando a nutrire qualche speranza sul ritorno di quello del comunismo, ci si potrebbe accontentare se fosse almeno quello del sospetto. Per mettere in subbuglio le classi dominanti di mezzo mondo con lo spettro da loro evocato, Marx ed Engels dovettero scrivere un'opera, il Manifesto del Partito comunista, che resta un punto di riferimento irrinunciabile per studiosi e non, per marxisti e non, per rivoluzionari e non; in sostanza, chiunque volesse cimentarsi con lo studio della realtà quale essa è, anche e soprattutto oggi in piena globalizzazione, non potrebbe fare a meno di sfogliare lo scritto marx-engelsiano del 1848.

 

Ma anche sul versante del sospetto il contributo di Marx non è del tutto da sottovalutare tant’è che, insieme a Nietzsche e a Freud, è stato a lungo indicato come l'iniziatore della cosiddetta "scuola del sospetto". Certamente quest'ultimo è il Marx degli scritti giovanili, in particolare dei Manoscritti economico-filosofici del 1844; ma anche qui la ricchezza delle intuizioni, soprattutto quella relativa al possibile compimento dell'ateismo, fa sì che possa essere riproposto all'attenzione degli uomini del Terzo Millennio come punta emergente di una posizione anticonformista e antitotalizzante che, depurata da ogni insorgenza ideologica, da ogni forzatura nel senso della filosofia della storia, rappresenti un'alternativa di pensiero, fra le poche disponibili, a quel dilagante processo di teologizzazione della vita con i cui rappresentanti è necessario dialogare, confidando che la buona volontà alla quale spesso si richiamano non sia appannaggio soltanto di coloro che teologi non sono, e neanche credenti, ma che confidano in quell'atteggiamento di serena predisposizione che è 1'unico che possa consentire un confronto.

 

Un contributo decisivo alla discussione proviene dalla pubblicazione di Dio, uomo e mondo nella metafisica da Cartesio a Nietzsche (Donzelli, Roma 20182) di Karl Löwith, curato, con puntualità e precisione, da Orlando Franceschelli. Procedendo in senso inverso, ossia partendo da quelle considerazioni che, il più delle volte, costituiscono la conclusione di un discorso, va sottolineato con forza che è arrivato il momento di mettere in circolazione Ia riflessione di Löwith. Non ben visto all'interno del marxismo stesso per la sua critica della secolarizzazione intesa come traduzione in termini laici dell' idea provvidenziale, ossia come trasposizione del processo di redenzione finale nei termini della storia mondana (il comunismo come fine della storia), dovrebbe, però, oggi essere ripreso proprio dal marxismo, o comunque dalla cultura della sinistra, nell'epoca attuale in cui i filosofi devono di nuovo interpretare il mondo, visto e considerato che la sua trasformazione è già avvenuta e non certo per merito di una rivoluzione proletaria.

 

La tesi löwithiana è la seguente: Dio è morto e per non trovarci in pieno nichilismo o non dover pensare altre trascendenze dobbiamo fissare la nostra attenzione sull'uomo e sul mondo. Non si può più pensare il mondo come creato da un essere trascendente oppure totalmente legato al ruolo determinante dell'uomo; va riscoperta la sempiternità della natura, unica dimora ordinata per I'uomo, muovendo da un'evidente prospettiva di ateismo compiuto. Insomma, l'invito che rivolge Löwith è a riscoprire il fondamento materialista e naturalista di un pensiero che, non arrogandosi alcun diritto a proporsi come l’unico pensiero, lancia la sfida a tutte quante le metafisiche giovandosi di Feuerbach, Nietzsche e Spinoza senza trascurare il contributo marxiano che, a ben vedere, potrebbe oggi tornare di grande attualità se solo si facesse una semplice riflessione su quella famosa Xl Tesi su Feuerbach, nella quale si sosteneva la necessità, per i filosofi, di cambiare il mondo dopo averlo per tanto tempo solo interpretato: oggi, a trasformazione avvenuta, come già si è scritto, ai filosofi spetta il compito di tornare ad interpretare il mondo; Löwith produce idee ad hoc.

 

E spunti da raccogliere provengono anche dalla Presentazione di Franceschelli: due sembrano di particolare importanza. Il primo è interno al ragionamento dello stesso Löwith e si riferisce alla necessità di tornare a sottoporre all'attenzione la riflessione leopardiana sulla natura i cui esiti sono vicini in modo stupefacente a quelli del filosofo tedesco; in sintesi, è fin troppo evidente che I'uomo appartenga alla natura al punto che interrogarsi su chi sia I'uomo o, addirittura, porre la questione nei termini di una sorta di mistero spiegabile solo con il ricorso alla teologia, non ha alcun fondamento in quanto il rapporto fra uomo e natura è "insopprimibile".

 

Il secondo spunto fornito da Franceschelli è più propriamente di filosofia politica; è facilmente dimostrabile che il discorso löwithiano, se lasciato nel testo e non calato nel contesto, corre il rischio di trasformarsi in un'ulteriore linea di tendenza del pensiero laico senza alcun effetto pratico (proprio nel senso della prassi marxiana). Che si tratti di eco-logia ossia del tentativo di spiegare quale sia la condizione umana, peraltro negata quotidianamente dallo stesso modo con cui gli uomini vivono la loro vita, è chiaro. Ma ci si può limitare, di fronte ad un invito del genere, a slogans che richiamino all'unicità della terra sulla quale viviamo oppure che esortano ad un vago, e per questo populistico, rispetto della natura? Al dunque, per affrontare la questione servono quegli uomini «sobri e pazienti» di cui scriveva Gramsci, che non si lasciano abbattere dall'insuccesso ma non si esaltano al minimo risultato positivo, oppure, come sosteneva Leopardi, che non si lasciano irretire in discorsi metafisici che spingono a guardare «più alto del campanile, più giù del pavimento». Uomini naturali che sanno ciò che sono e sono consapevoli di ciò; e per questo non vengono mai meno all'imperativo della ricerca continua, l'unico in grado di creare il discrimine fra filosofia e teologia, ma anche il reciproco rispetto. Può essere questo il profilo dell'uomo politico del Terzo millennio? Materialista, naturalista e realista? E' un'opzione minoritaria, come negarlo! Basterebbe semplicemente ripartire dal dato della nostra natura, metterci insieme qualche secolo di sfruttamento ed avere il quadro della globalizzazione. Da questo punto ricercare soluzioni o possibili alternative. Compito da far tremare le vene e i polsi e che riproporrebbe, come ricordava tempo addietro Tosel intervenendo proprio a proposito del marx-engelsiano Manifesto, la filosofia come autentico pensiero, riproposizione che rappresenta il cuore del discorso di Löwith.

 

 

Lelio La Porta

Il nome di Karl Löwith è spesso associato ai suoi lavori di storia della filosofia e alla sua attività di "scepsi storiografica"  (segue)

Sezioni del sito

O. Franceschelli - Intervista su Karl Löwith

Karl Löwith - Treccani.it

Karl Löwith - New School Philosophy

Karl Löwith, Storia e natura. Scritti su idealismo e sinistra hegeliana, a cura di Flavio Orecchio, Castelvecchi, Roma, 2023.

Karl Löwith, Il cosmo e le sfide della storia, a cura di O. Franceschelli, Donzelli Editore, Roma, 2023.

S. Griffioen, Contesting modernity in the German secularization debat: Karl Löwith, Hans Blumenberg and Carl Schmitt in polemical contexts, Brill, Leiden, 2022.

Donaggio E., Karl Löwith: eine philosophische Biographie, tr. ted. di A. Staude con la collaborazione di M. Rottman, J.B. Metzler, Berlin, 2021.

Seconda edizione

Liebsch B., Verzeitlichte Welt: Zehn Studien zur Aktualität der Philosophie Karl Löwiths, J.B. Metzler, Berlin 2020.

Nuova edizione

Löwith K., Dio, uomo e mondo nella metafisica da Cartesio a Nietzsche, a cura di O. Franceschelli, Donzelli, Roma, 2018.

Karl Löwith, Sul senso della storia, a cura di M. Bruni, Mimesis, 2017.

Heidegger M., Löwith K., Carteggio 1919-1973: Martin Heidegger e Karl Löwith, edizione critica di A. Denker, a cura di G. Tidona, ETS, Pisa, 2017.

Fazio G., Il tempo della secolarizzazione. Karl Löwith e la modernità, Mimesis, Milano-Udine, 2015.

A. Tagliapietra, M. Bruni (a cura di), Le Rovine, ossia meditazione sulle rivoluzioni degli imperi, traduzione di M. Bruni, Mimesis, 2016.

Premio Nazionale Filosofia Frascati - 2016

Società Natura Storia. Studi in onore di Lorenzo Calabi, a cura di A. Civello, Edizioni ETS, 2016.

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09.09.2023